Un docufilm che racconta la storia dell’ex ospedale psichiatrico di Girifalco, il “paese dei matti” in libertà sospeso sul sottile confine tra normalità e follia. L’idea che sta alla base del progetto cinematografico low budget tutto calabrese “Uscirai sano – Sanus Egredieris” è quella di far riscoprire, al di fuori degli orizzonti locali, quello che si è distinto come un modello unico di integrazione nel difficile percorso di conoscenza e cura della malattia mentale. Ieri al Marca una folta platea di amici e appassionati ha assistito – accompagnato dalle musiche eseguite dal vivo alle tastiere dalla giovane Chiara Troiano – alla proiezione del trailer e all’inaugurazione di una mostra fotografica che restituisce intensità e dignità a volti e luoghi spesso costretti a restare ai margini. Due anni di ricerche hanno contraddistinto il lavoro nato da un’idea di Barbara Rosanò, presidente dell’associazione Kinema, condivisa con la coregista Valentina Pellegrino. Il lavoro è partito dallo studio di cent’anni di storia, sperimentazioni e innovazioni dell’ospedale psichiatrico inaugurato nel 1881 e che ha ospitato pazienti non costretti all’isolamento, ma lasciati liberi di convivere con i propri concittadini dando forma ad una piccola grande comunità “sui generis”. Tra passato e presente, realtà e finzione, “Uscirai sano” prende spunto da vere e autentiche storie di vita scoperte tramite interviste sul campo a ex pazienti, funzionari ed infermieri che hanno condiviso un autentico “miracolo”. A raccogliere gli applausi degli spettatori, in attesa di poter completare la visione del lavoro attualmente in postproduzione, è stata la girifalcese Barbara Rosanò che, sollecitata dalle domande della giornalista Emanuela Gemelli, ha raccontato la genesi di un progetto nato quasi per caso, alimentato dalla passione per il cinema e per i suoi strumenti, in particolare quella videocamera regalata dal papà quando era piccola e con cui ha catturato le prime immagini del vecchio manicomio. Valentina Pellegrino, autrice del soggetto – la sceneggiatura è di Niccolò Mazza De Piccioli – ha evidenziato come l’intento condiviso da tutta la squadra sia stato quello di rispettare la verità storica attorno a tutto ciò che riguarda la malattia mentale ripristinando la corretta immagine spesso distorta dall’immaginario collettivo. Una straordinaria opportunità di conoscenza e arricchimento reciproco che gli attori – Antonio Marinaro, Francesca Ritrovato e Rossana Veraldi – tutti impegnati a costo zero, hanno accolto sul set dando un corpo ed un volto alle diverse sfumature dell’animo. Dello staff fanno parte anche Victorr Torefiel Vicente, direttore della fotografia, Francesco Silipo, tecnico del suono, Orlando Cimino costumista, Paolo Migliazza, fotografo ufficiale e scenografo, Marco Trocino produttore esecutivo, Patrizia Michienzi truccatrice. Il documentario, che sarà post prodotto a Roma dal montatore Simone Settimi, è caratterizzato da interviste a specialisti come Mario Nicotera, Amalia Bruni e Salvatore Ritrovato.
Fonte: Domenico Iozzo
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